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La riduzione del danno da tabacco può salvare vite umane in Sudafrica?

Il 28 aprile, l'Africa Harm Reduction Alliance ha riunito un gruppo di esperti e sostenitori della salute globale per discutere il tema della riduzione del danno e di come questa possa essere implementata nella politica di prevenzione dei decessi e delle malattie legate al tabacco in Sudafrica (SA).

Il gruppo di esperti era di straordinario calibro, con una vasta conoscenza ed esperienza.

Il dottor Kgosi Letlape, oftalmologo sudafricano e presidente dell'Africa Harm Reduction Alliance, ha parlato diffusamente di come le precedenti pratiche di riduzione del danno in Sudafrica abbiano salvato molte vite, illustrando la sua precedente esperienza quando si è imbarcato in quello che all'epoca era considerato un progetto ambizioso, per fornire ai pazienti sieropositivi l'accesso al trattamento antiretrovirale. Ciò ha comportato la collaborazione con gli ospedali statali per facilitare il trattamento dei pazienti sieropositivi, quando all'epoca il governo non ne forniva alcuno.

Il dottor Anders Milton, medico con una significativa esperienza nel servizio pubblico e consulente molto richiesto nel settore sanitario, ha parlato dell'adozione da parte della Svezia di alternative meno rischiose alle sigarette, come lo snus, le buste di nicotina, il vaping e i prodotti a tabacco riscaldato, che hanno portato a uno dei tassi di fumo più bassi in Europa.

Kurt Yeo, cofondatore di Vaping Saved My Life, ha sottolineato la morbilità e la mortalità causate dalle malattie legate al tabacco in Sudafrica. Kurt Yeo ci ha fornito una prospettiva dal punto di vista del consumatore, la vera tragedia del fumo e l'impatto che ha sulle famiglie. "Quando parliamo di proteggere le nostre generazioni future, includiamo la crescita della saggezza delle generazioni più anziane?".

"Non sto assolutamente dicendo che il vaping curi il tumore, ma che offra una via d'uscita proprio da ciò che contribuisce direttamente alla malattia, quando tutto il resto ha fallito" - Kurt Yeo.

Il dott. Kgosi ha concluso che ci sono molte percezioni errate tra i professionisti e i medici sulla nicotina. "Nel curriculum medico c'è ben poco sulla nicotina. Come si può pretendere che sappiano ciò che non gli è stato insegnato".

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